Domenica 25 agosto 2013.
Carona,
ora 9.
Superiamo
il cimitero e svoltiamo a sinistra dove un cartello indica la
direzione per il Rif.Calvi, lasciamo la macchina dall'inizio della
strada ad accesso limitato che conduce al borgo di Pagliari.
Raggiunto
il piccolo abitato decidiamo di prendere il sentiero estivo il 247 a
differenza di quello tradizionale, il 210, che può essere praticato
anche in inverno poichè si tratta di una jeppabile solo per pochi
tratti sterrata. Lo stesso sentiero conduce anche al Rif. Longo.
(
percorso ben segnalato, un pò meno il sentiero 247). Il
sentiero estivo prosegue sul versante opposto rispetto a quello
tradizionale salendo nei boschi fino alla località Dosso dei
Signori, dove incontriamo una diga dell'Enel e un bellissimo laghetto
artificiale con acqua cristallina, peccato sia gelida! Poco dopo
incrociamo il sentiero 213 che conduce ai Laghi gemelli, proseguendo
su questo sentiero dopo un breve tratto raggiungiamo nuovamente la
strada che ci condurrà alla Baita della Capra. Da qui prendiamo il
sentiero 210 che ci accompagnerà al lago Fregabolgia, piuttosto
grande e chiuso da una bella diga. In dieci minuti dal lago
raggiungiamo Rif.Calvi, purtroppo il tempo non
è dei
migliori e il sole compare solo per pochi minuti.
Sono ormai le 11.30
e decidiamo di fermarci al rifugio per pranzo con l'idea di
raggiungere il Rif.Longo dopo mangiato. Tutto sommato il sentiero è
abbastanza facile, senza strappi, solo con un pò di saliscendi,
piacevole e rilassante per i lunghi tratti nel bosco.
Il
pranzo è ottimo e il rifugio poco affollato. Dopo
pranzo, alle 13 circa decidiamo di incamminarci verso il Rif.Longo
prendendo il sentiero più basso 246 in direzione baita
dell'Armentarga. Arriviamo piuttosto velocemente alla Baita.
Oltrepassata, il sentiero si alza leggermente e si stringe molto ma
fortunatamente è stato attrezzato con un cavo d'acciaio, un pò di
attenzione è comunque necessaria. Superato questo tratto ci
ritroviamo dalla parte opposta rispetto alla strada (sent.208) che
scende dal Longo. Il rifugio è davanti a noi, non molto lontano, ma
la pioggia inizia a cadere, il cielo è ormai completamente coperto e
grigio, le nuvole basse nascondono anche il rifugio. Preoccupata per
il meteo decido di tornare indietro, l'unico modo è
attraversare il torrente e raggiungere la
strada 208. Così facciamo, la pioggia continua, ininterrottamente, a
tratti anche piuttosto intensa, per fortuna i nostri gusci ci
proteggono bene e ci lasciano caldi e asciutti. Purtroppo il tempo
non ha concesso molte foto, ne avrebbero meritate almeno un
paio le splendide baite dei pastori e le mucche, in fila per essere
munte. Percorriamo la strada insieme ad altri escursionisti muniti di
K-way o di ombrello, prima di raggiungere Pagliari alla nostra destra
incontriamo una bellissima cascata e riusciamo a fare qualche foto
giusto con il cellulare. Poco dopo, circa un'oretta e mezzo dalla
partenza siamo nuovamente a Pagliari e quindi alla macchina. Ormai ha
smesso di piovere anche se il cielo rimane coperto. Zaini nel baule,
via gli scarponi e torniamo a casa.
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