lunedì 22 luglio 2013

DAL RIFUGIO BENIGNI AL RIFUGIO DEL MONTE AVARO.


Domenica 14 luglio 2013.    


ore 9, in tutta calma raggiungiamo Cusio e superato il centro storico, lasciamo la macchina lungo la strada precisamente alla curva degli Sciocc, ben visibile per la presenza di numerose macchine e grazie ad un cartello che indica se il rifugio Benigni è aperto o no.
Ci incamminiamo per il sentiero 108. Il primo pezzo sale piuttosto dolcemente, costeggia il bosco fino a raggiungere una grande baita, qui il sentiero si apre, un ruscello scorre tranquillo e si intravede il sentiero che si inerpica lungo la montagna. Segue un tratto abbastanza ripido con una serie di tornantini, fino a quando, superato questo punto il paesaggio si apre, alla nostra destra c'è la montagna alla sinistra guardiamo a valle fino in pianura. Purtroppo, diversamente da come pensavamo, il tempo non è dei migliori, soffia un vento abbastanza fresco anche a causa dell'esposizione del sentiero, e le nuvole basse lasciano intravedere il sole solo per qualche attimo. Saliamo ancora e dopo una breve sosta per mangiare qualcosa di dolce ci ritroviamo davanti il famoso canalino, abbastanza affollato devo dire. È piuttosto ripido, costituito da roccette e gradoni, con una lunghezza di circa 100 m ci perette di risalire fino a poco sotto il rifugio Benigni.
Lo risaliamo in pochi minuti e dopo aver ripreso fiato percorriamo gli ultimo tornanti che ci separano dal rifugio, infatti intravediamo già la bandiera del CAI e dell'Italia.
Finalmente dopo poco meno di 2 ore raggiungiamo il rifugio, è collocato a 2.222m in prossimità del lago Piazzotti in una zona abbastanza pianeggiante che permette anche l'atterraggio degli elicotteri.
Alla destra del rifugio possiamo notare la valle di Salmurano e a circa 200 metri dal rifugio una colonnina in metallo indica le direzioni e i nomi delle vette che da lì possiamo osservare. Il sole, che ci grazie per alcuni minuti, ci permette di osservare il paesaggio fino al Bernina.
Ormai si è fatto mezzogiorno e finalmente possiamo goderci un buon pranzo in rifugio a base di polenta, spezzatino e funghi porcini freschissimi. Visto che il tempo non sembrava essere dei migliori preferiamo incamminarci subito per tornare a valle da un altro sentiero, ovvero passando dal passo di Salmurano per poi scendere al rifugio del monte Avaro.
PS. Per fare questo itinerario bisogna ridiscendere dal canalino percorso a salire fio a quando il sentiero dell'andata si congiunge con quello del passo, salendo leggermente.
Noi invece sbagliano sentiero, scendiamo alla destra dell'osservatorio e i ritroviamo su di un ''sentiero'' ( non lo definirei tale) percorso prevalentemente dai camosci, ripido da far paura e decisamente a strapiombo, fino a quando ci ritroviamo ad arrampicarci in discesa per l'ultimo tratto! purtroppo non ho le foto per documentarlo visto che ero abbastanza impegnata a guardare dove mettere mani e piedi....dunque NON FATELO! Dopo mezz'ora di paura raggiungiamo il vero sentiero raggiungiamo il passo di Salmurano e ci incamminiamo nuovamente in salita per un breve tratto prendendo il sentiero 101 che si dirige al rifugio del monte Avaro, il sentiero più avanti incrocia il 109A, comunque ben segnalato con direzione Monte Avaro. Il percorso è abbastanza lungo ci impieghiamo circa tre ore per raggiungere il secondo rifugio ma il sentiero è piuttosto pianeggiante e non presenta grosse difficoltà. Notiamo diverse marmotte a purtroppo nessun camoscio o stambecco, curiosiamo anche in una stalla per le vacche nascosta sotto un gigantesco sasso. Quando raggiungiamo i piani dell'Avaro il paesaggio cambia, ampi spazi, prati infiniti e dolci pendii. L'ultimo tratto è popolato da moltissime mucche da latte, cavallini e capre che si godono il sole. (Le nuvole sono rimaste ferme in cima al Benigni). Il rifugio del monte Avaro è molto grande infatti è anche un albergo, ci fermiamo poco più avanti ad un bar ristorante poco più avanti dove possiamo fare merenda. Sono ormai le 4 ed è ora di ritornare a casa. Ci incamminiamo un po' stanchi lungo la strada asfaltata che dopo circa 1,5 km ci riporta alla macchina e al nostro punto di partenza.














































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