giovedì 27 giugno 2013

GIRO AD ANELLO, PASSO DI BACIAMORTI E RIF.GHERARDI



Domenica 9 giugno 2013.
Val Taleggio. 


Ore 9,  Val Taleggio località Quindicina. 
Un sole splendido ci accompagna. Parcheggiamo la macchina alla fine della strada sterrata in un ampio spiazzo con indicazione Rifugio Gherardi. Sulla sinistra inizia la jeppabile ma l'accesso è consentito solo a chi ha il permesso, infatti una sbarra blocca l'accesso alle auto.
Risaliamo velocemente e senza difficoltà la strada, per niente ripida, poco dopo raggiungiamo un bivio, la strada carrozzabile prosegue sulla sinistra mentre il sentiero 153 si snoda sulla destra. Involontariamente, conviniti di andare al Rifugio Gherardi ci incamminiamo verso destra (NB: per il rifugio si prosegue a sinistra!). Poco dopo ci accorgiamo che evidentemente non è il sentiero per il rifugio, ma osservando la cartina Kompass 105 ritroviamo la nostra posizione e decidiamo per un giro alternativo non del tutto consapevoli dei tempi (cosa da non fare). Dopo poco più di un'ora raggiungiamo il Passo Baciamorti, poco prima avevamo incontrato la Baita Pratolungo. Dal passo godiamo di una splendida vista delle vette circostanti. Dal Passo ci si dirige a sinistra verso il monte Aralalba, qui ci sono due possibilità : il sentiero in cresta al monte oppure quello più basso che taglia la montagna circa a metà. Il sentiero in cresta è il 101, raggiunge la vetta e poi ridiscende verso la Bocchetta Regadur. Purtroppo io decido di prendere il sentiero più a valle sperando che fosse meno difficoltoso ma non fu così! A causa delle recenti nevicate il sentiero risulta coperto da circa 50 cm di neve, soprattutto non battuto da nessuno prima di noi ci crea non poche difficoltà nel procedere, anche Byron ha qualche esitazione con la neve che arriva circa alle orecchie! Fatica.. tanta, neve alta, sentiero quasi invisibile con la neve, passaggi difficili, BOCCIATO! (NB: con la neve è consigliato il sentiero in cresta perchè più visibile e meno faticoso se già tracciato da qualcuno; in estate i sentieri si equivalgono, forse il sentiero in cresta risulta più lungo ma di certo panoramico.) Dopo ancora un'ora di sofferenza risaliamo in verticale una ''collinetta'' libera dalla neve e  per fortuna  raggiungiamo una bellissima baita con una grande vasca per abbeverare le mucche al pascolo. Qui lo spazio si allarga e proseguiamo dritto davanti a noi verso la Bocchetta Regadur. Poco dopo scendiamo da un passaggio stretto e ripido ma breve, dunque raggiungiamo la baita del Regadur. La baita è molto particolare, piccola e bassa, di un colore scuro che spicca tra il bianco della neve.  Dopo una breve sosta per ammirare il paesaggio discendiamo dalla baita per raggiungere il rifugio Gherardi, il sentiero è piuttosto stretto ma facilmente percorribile con un pò di attenzione.  Prima di arrivare al Gherardi passiamo davanti al rifugio privato Cesare Battisti dal caratteristico colore rosa, oltrepassiamo un laghetto, finalmente verso le 13 arriviamo a destinazione. Lasciato Byron fuori dal rifugio Gherardi a lagnarsi possiamo gustarci un meritato pranzo, ottimo come sempre! Dopo pranzo ci godiamo un pò di sole all'esterno e facciamo due chiacchiere con qualche altro escursionista. Verso le 15 ci incamminiamo lungo la jeppabile ripercorrendo parte della strada che avevamo percorso la mattina e torniamo alla macchina . 
In conclusione, un ottimo percorso su un totale di 16 km, percorso in circa 6 ore, dislivello modesto e sentiero molto soleggiato, forse sconsigliabile nelle giornate molto calde se non alla mattina presto. Il verso in cui percorrere il sentiero è sicuramente quello che abbiamo percorso noi poichè si percorre la maggioranza del percorso prima di arrivare al rifugio Gherardi, quindi lì ci si può fermare per pranzare in tutta calma essendo circa a 45 minuti dalla macchina.







passo Baciamorti

A questo cartello se si prosegue dritto ci si dirige alla cresta, se si prosegue a sinistra si imbocca il sentiero basso.









Il nostro sentiero fino alla baita e oltre.



La baita Regadur


Baita risalendo il sentiero maledetto!





Verso il Gherardi




Rifugio Battisti



Bagno rischioso



lunedì 24 giugno 2013

MONTE ALBEN E FALESIE


Domenica 23 giugno 2013.
Oltre il Colle



Ore 9.30, Passo di Zambla, giornata splendida, nessuna nuvola, per ora. Finalmente dopo lunghe trattative riusciamo a condividere una bella escursione sul monte Alben e qualche arrampicata sulla falesia sotto la vetta. In questa giornata la compagnia non manca, siamo ben in 10 e ''mezzo'', grazie al nuovo gruppo di amici arrampicatori appena formato, in più, anche il mio fedele quadrupede Byron ci segue.
Partiamo in tutta calma dal sentiero sterrato percorribile anche in macchina che passa a fianco dell'albergo fino a raggiungere la partenza del sentiero proprio dove inizia il bosco.
Il sentiero è il 501 fino alla Baita Nembrini. Entrati nel bosco il sentiero sale ripido coperto di foglie  e  con vari zigzag tra gli alberi. Improvvisamente il bosco finisce il sentiero si apre e il sole scalda la nostra risalita. Qui il sentiero si fa ghiaioso e  abbastanza ripido. Qualcuno procede più velocemente, qualcun'altro sommerso con zaini in stile sherpa fanno un pò più fatica a causa di tutta l'attrezzatura per arrampicare. Anche Byron nonostante le 4 zampe è piuttosto affaticato. Qualcun'altro ( Alex) ha pure il suo pargolo Riccardo da trasportare in spalla!  Alla nostra destra notiamo delle belle formazioni rocciose e dietro di noi i vari paesi e verdi pascoli.  Risaliamo ancora fino a quando una svolta ci fa ritrovare quasi in cresta, il vento soffia, qualche nuvola compare dietro la vetta. Zigzaghiamo ancora e il sentiero si restringe spesso sorretto da alcune travi del treno, la vista alla nostra sinistra è spettacolare ma di certo non adatta a chi soffre di vertigini. Poco dopo incontriamo il sentiero sulla sinistra che raggiunge la Baita Nembrini. La Baita  purtroppo è chiusa ma la parete di arrampicata si trova proprio lì sopra, le vie sono molte e le difficoltà varie. Lo spazio non è molto per chi come me non arrampica, ma la vista merita, inoltre, una grotta dietro di noi è popolata da una serie di volatili, rapaci viandanti.
Alcuni di noi tentano di raggiungere la vetta dell'Alben (2019m) io purtroppo devo rinunciarci, un pò per la fatica, un pò perchè Byron non ce la fa a superare alcuni passaggi tra grossi massi. Le nuvole scendono fino quasi a nascondere anche la vetta Cima della croce (1868m) quindi ritorno da sola alla Baita Nembrini.
 Il dislivello totale di tutto il tragitto è di 752 metri e la salita è circa di 2 ore e mezzo.
 NB: non c'è acqua sul percorso.
 Alle 12 finalmente posso pranzare con qualche panino, anche Byron vuole la sua parte e con occhi languidi mendica pezzi di pane e prosciutto da tutti gli amici. Rimaniamo alla falesia fino circa alle 4, scattando qualche foto, facendo due chiacchiere e arrampicando ( solo gli uomini!) . Il tempo per fortuna ci ha graziato, neanche una goccia d'acqua, il sole solo ogni tanto compariva ma tutto sommato la temperatura era piacevole. Purtroppo la giornata non  è stata molto positiva per Ale, che dopo una brutta caduta  percorrendo da primo una via, è tornato a casa, sulle sue gambe ( ! ) con una bella frattura! ALE SIAMO TUTTI CON TE, RIPIGLIATI!
Riorganizzati gli zaini torniamo a valle in poco tempo, passiamo ancora un'oretta al bar con qualcosa di buono e qualche birra fresca. Torniamo a casa soddisfatti come sempre.
Purtroppo la sim card della macchina fotografica non ha voluto collaborare, quindi, purtroppo, si sono salvate solo queste foto....non eccezionali tra l'altro, tranne quella di gruppo!